Negli articoli più recenti mi sono soffermata sul ruolo dello psicologo scolastico e sui suoi possibili interventi. Un ambito di lavoro che ha preso sempre più piede negli ultimi anni riguarda i progetti di integrazione nelle classi multiculturali. Vediamo nello specifico cosa comporta occuparsi di questo particolare problema.
Partiamo con una premessa. Dati del MIUR ci dicono che il numero di bambini stranieri a scuola è costantemente in crescita. Negli ultimi anni c’è stato un incremento del 10% in tutto il territorio italiano e in particolare nel centro-nord. Spesso si tratta di bambini nati in Italia ma che si trovano ad affrontare una crisi di appartenenza tra il contesto familiare/cultura d’origine e il paese dove vivono.
Gli insegnanti che lavorano in classi multiculturali si trovano ad affrontare diversi tipi di problemi che non riguardano solo la lingua ma anche molti altri aspetti come la storia d’immigrazione famigliare, i problemi attraversati dalle famiglie d’origine e la cultura fatta di regole, usanze, tradizioni, modalità di interazione, credenze, percezioni, assunzioni, valori e priorità che possono essere molto diverse dalle nostre. Bisogna sempre tener presente che le pratiche culturali si ripercuotono sulle esperienze relazionali e sociali. Ciò significa che gli insegnanti si trovano davanti ad un contesto ricco di sfide che richiede grande preparazione, tecniche speciali e molta pratica.
Le domande che bisognerebbe porsi quando si costruisce un intervento di integrazione culturale dovrebbero essere:
- Quali sono le caratteristiche di questo bambino? (Perché ogni bambino è a sé)
- Come è composta la sua famiglia e quali sono le caratteristiche della famiglia?
- Quali legami ha io bambino con il suo mondo d’origine?
- Che relazione c’è tra la famiglia e la scuola? Chiusura e difesa, assimilizzazione e accettazione oppure cooperazione e integrazione?
Anche in questo tipo d’interventi lo psicologo può affiancarsi agli insegnanti e sostenerli nel loro compito. Sono già state indicate da tempo delle linee guida sia europee che italiane da seguire per migliorare il benessere, l’integrazione e l’apprendimento delle classi multiculturali.
L’obiettivo di questi progetti è fornire uguali opportunità a tutti gli alunni secondo le loro specifiche differenze creando strategie educative adatte ai vari casi. Lo psicologo ha la funzione di aiutare gli insegnanti a modificare curricula, attività didattiche, stili educativi e credenze in relazione ai singoli alunni che compongono la classe. Bisogna infatti tener sempre presente che l’apprendimento funziona solo quando è veicolato da un canale culturale condiviso.
L’unico problema che si presenta solitamente è la scarsità di risorse economiche per cui gli interventi di integrazione scolastica sono brevi e insufficienti rispetto ai reali bisogni della scuola ma, come già ribadito più volte nei miei articoli precedenti, al momento questa è la situazione e questo è il massimo che si riesce a fare. Come sempre tutti speriamo in una riforma che inserisca finalmente lo psicologo a scuola.
Affidarsi a professionisti specializzati nell’orientamento scolastico e dunque una scelta che puo rivelarsi ideale per aiutare quei ragazzi che si sentono in difficolta nel momento in cui devono prendere una decisione in merito al loro futuro e non posseggono gli strumenti adatti per superare un periodo di transizione.