Domani si entra in zona rossa e le scuole chiudono. Sono in attesa di sapere che ne sarà del mio lavoro con gli alunni e sono molto dispiaciuta di questa situazione. A piccoli passi stavo costruendo un buon rapporto con studenti e docenti, finalmente le attività che proponevo stavano ingranando e avevo una buona risposta da parte di tutti. Eravamo nel momento clou del mio intervento a scuola ed eccoci qui…..tra color che son sospesi!
E ora non posso non fare delle riflessioni su quel che accadrà. Le ipotesi sono due: o la mia attività si interrompe fino a data da definirsi o continuerà in dad.
Nel primo caso più tempo passerà più tempo mi ci vorrà per recuperare il terreno perso perchè non siamo interruttori che spegni e riaccendi e tutto è come prima, siamo persone e tutto quello che succede ci tocca e lascia un segno, sopratutto se parliamo di bambini.
Nel secondo caso, io dovrò attenermi alle richieste che mi verranno fatte, ma nutro dei ragionevoli dubbi sul fatto che il mio lavoro si possa trasformare in una lezione didattica frontale a distanza su argomenti come le emozioni, il comportamento, la sessualità, le nuove tecnologie….. Certo tutto si può fare per carità, ma avrà lo stesso effetto?
Il mio lavoro non si basa solo sulle attività (spesso interattive) che propongo ma in buona parte sulla relazione che cerco di costruire con i bambini o ragazzi. Buona parte dei risultati che posso ottenere si gioca proprio su questo aspetto e una buona relazione ha bisogno di contatto, di potersi osservare e studiare a vicenda non solo per la parte verbale, ma molto di più per la non verbale, ha bisogno di sentire e accogliere l’altro in ogni sua sfacettatura, ha bisogno di condivisione nel qui ed ora.
Si può fare tutto questo in dad? Lascio a voi la risposta e nel frattempo…..restiamo connessi!!!