Ciao a tutti,
oggi vi propongo un altro articolo sull’apprendimento degli studenti e la didattica a distanza (DAD), che sembrano essere argomenti ancora attuali visto che, a causa della pandemia, ci sono ancora molti studenti costretti a seguire le lezioni scolastiche da casa.
Riprendo a proposito alcune considerazioni fatte dal dott. C. Cornoldi, nell’ambito di un meet online sulla psicologia scolastica di qualche mese fa.
Una domanda che ci si sta ponendo in ambito scolastico negli ultimi tempi è se l’apprendimento degli studenti sia calato. Studi recenti, in cui è stato fatto un confronto tra il livello degli apprendimenti di qualche anno fa e di oggi, purtroppo confermano questa ipotesi e sembra che la dad abbia contribuito a questo fenomeno. Ci sono poi dati diversi a seconda della fascia d’età testata e in particolare sembra che i risultati peggiori riguardino il primo e secondo anno della scuola primaria.
Come agire quindi di fronte ad un simile dato? Come rialzare il livello di apprendimento?
Una soluzione possibile potrebbe essere quella di riportare l’attenzione di insegnanti ed educatori sullo studente come soggetto che apprende. Significa quindi prepararsi sui processi di attenzione, di memoria e di motivazione che favoriscono l’apprendimento e comprendere come questi si modificano quando si applica la dad. Purtroppo invece questi argomenti sono spesso trascurati.
Ma anche in questo caso si può trovare una soluzione perché gli psicologi scolastici, grazie alle loro conoscenze, possono aiutare a comprendere e riflettere questi processi mentali. Certo lo psicologo a scuola non deve perdere la sua identità e diventare un pedagogo facendosi coinvolgere nell’impostazione didattica pedagogica, che è materia degli insegnanti, e allo stesso tempo non deve imporre la propria visione da un punto di vista psicologico. Si tratta di collaborare tra professionisti diversi cercando di mettere in campo ognuno le proprie conoscenze e competenze.
Ecco perché come psicologi crediamo fortemente nel nostro ruolo all’interno degli istituti scolastici e continuiamo la nostra battaglia perché questo ruolo sia riconosciuto una volta per tutte anche a livello istituzionale. Se voi che leggete, siete interessati all’argomento, potete darci una mano in tal senso, chiedendo tutti insieme che lo psicologo sia inserito nelle scuole italiane. Solo se faremo capire che questo bisogno c’è e viene richiesto dalla maggioranza, allora forse qualche cambiamento ci sarà. Io lo spero e come sempre vi rimando al prossimo post e vi raccomando….restate connessi!!!