Caro lettore, se nel mio precedente articolo “Lo psicologo è per i matti?” ti ho dato qualche dritta su chi è lo psicologo e cosa fa, oggi vorrei aggiungere un altro tassello, parlandoti dello psicoterapeuta ed, in particolare, della psicoterapia cognitivo-comportamentale, dai suoi concetti base alle caratteristiche principali.
Ricapitolando, lo psicologo abilitato alla professione ha conseguito una laurea magistrale in psicologia (5 anni), ha svolto un anno di tirocinio ed ha superato un esame di stato per l’abilitazione. Lo psicoterapeuta è uno psicologo abilitato che ottiene un diploma di specializzazione dopo ulteriori 4 anni di formazione e tirocinio presso scuole accreditate. Lo psicoterapeuta ha quindi conseguito 10 anni di formazione ed è pertanto abilitato alla cura dei disturbi mentali, individuando le cause dei sintomi e della sofferenza dei pazienti ed utilizzando metodologie e tecniche per la loro risoluzione.
Esistono diversi tipi di psicoterapia dalla psicanalisi, alla psicoterapia sistemica, alla transazionale, alla psicoterapia della gestalt e così via. Ognuna si rifà ad una teoria diversa. Non mi dilungo nella spiegazione di tutte perché si possono trovare in rete tutte le informazioni al riguardo. Preferisco soffermarmi sulla psicoterapia cognitivo comportamentale perché è il mio ambito di specializzazione e perché al momento è considerata a livello internazionale una delle psicoterapie più affidabili ed efficaci per la comprensione e il trattamento dei disturbi mentali. Alle prove di efficacia di questa terapia dedicherò un articolo a parte quando affronterò il 6° pregiudizio “E’ impossibile risolvere i problemi concreti solo parlando”. L’assunto di base di questa terapia consiste nel credere che pensieri, emozioni e comportamenti siano connessi tra loro in modo complesso e che e i problemi emotivi e comportamentali siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, nonostante la sofferenza che provocano. Facciamo un esempio per capire meglio questo assunto. Mettiamo che una persona debba partire per un viaggio e poco prima di salire sull’aereo venga assalito dall’idea che l’aereo precipiti e che di conseguenza morirà (pensiero). Pensando questo è colto da un attacco di panico (emozione) con sudori, tremori, iperventilazione e tachicardia. Di conseguenza si blocca e non vuole più salire sull’aereo (comportamento). Quale è il problema in questo esempio? La persona prova un forte malessere e perde la possibilità di fare un viaggio non sulla base di un fatto ma di una sua idea che l’aereo possa precipitare, perché di fatto sull’aereo non ci è ancora salito. In sostanza quindi, secondo la psicoterapia cognitivo comportamentale, non sono gli eventi/situazioni a creare problemi psicologici alle persone quanto un certo modo di pensare e certi tipi di pensieri poco funzionali che le persone fanno. Lo scopo principale della psicoterapia cognitivo comportamentale è, per prima cosa, individuare la presenza di credenze e schemi di pensiero disfunzionali e successivamente aiutare le persone a modificarli o integrarli con altri più funzionali. Tornando all’esempio di prima si può aiutare la persona a distinguere tra un’idea e un fatto, si può aiutarla a fare un calcolo delle probabilità che ciò che teme accada davvero, si può ragionare sui costi e benefici delle credenze che ha, si può motivarla ad assumere una certa quota di rischio, insomma si possono fare veramente tante cose per ridurre il suo malessere e guidarla a cambiare comportamento. Tutto questo si può fare sostanzialmente in due modi: aiutando le persone ad apprendere nuove modalità di risposta alle situazioni che si trovano a vivere (terapia comportamentale) e a correggere o integrare i propri pensieri con altri più realistici e funzionali al loro benessere (terapia cognitiva). Per tornare all’esempio di partenza una tecnica comportamentale potrebbe essere l’esposizione graduale della persona all’oggetto temuto che è l’aereo e una tecnica cognitiva potrebbe essere il bilancio dei costi e benefici nel prendere o no un aereo.
Delle altre caratteristiche della psicoterapia cognitivo comportamentale, come ad esempio tempi e costi, vi parlerò nei prossimi articoli relativi ad altri pregiudizi ma prima vi scriverò di questa terapia applicata all’infanzia e adolescenza. Restate quindi connessi e se avete domande o spunti di riflessione non esitate a postarli. Buona domenica a tutti!
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